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Scopri i motivi nascosti che ci impediscono di prenderci cura di noi stessi
Perché tendiamo a non fare qualcosa che potrebbe portarci un beneficio?
Questa domanda non è affatto nuova. Siamo creature complicate quando si tratta di fare ciò che sappiamo essere positivo, specialmente per noi stessi. Sembra esserci una barriera, un ostacolo che ci impedisce di prendere sul serio la cura di sé.
Le convinzioni dietro la cura di sé
Il nostro comportamento, compreso il comportamento di auto-cura è legato alle nostre convinzioni.
Ci prendiamo cura degli altri perché crediamo che amare gli altri sia profondamente soddisfacente e gratificante; restiamo alzati fino a tardi per parlare al telefono con un amico che soffre e ci alziamo presto per accompagnare i nostri genitori a fare delle visite mediche. Al contrario, lottiamo per fare anche il più piccolo sacrificio che manterrebbe noi stessi sani, riposati, in forma o mentalmente attivi.
Cinque motivi nascosti che minano la cura di sé:
- È egoista prendersi cura di se stessi. Immaginiamo una persona perfetta, che “funziona bene”, come una persona completamente disinteressata che vive con amore illimitato e compassione la relazione con gli altri. Come conseguenza di questa convinzione la cura di sé porta a sentimenti di colpa.
- Le persone forti sacrificano i loro bisogni per soddisfare i bisogni degli altri: se siamo abbastanza coraggiosi possiamo ignorare i nostri bisogni e soddisfare con sacrificio i bisogni degli altri.
- Non merito la cura di me stesso perché non l’ho guadagnata. Crediamo che la vita ci dia ciò che ci meritiamo e che dobbiamo guadagnarci tutto ciò che di buono entra nella nostra vita. Lottiamo per vederci come abbastanza buoni da guadagnarci il diritto di godere della cura di noi stessi, come se potessimo sempre far di più migliorando di continuo.
- Non ho tempo per concentrarmi su me stesso. Crediamo che la cura di sé sia qualcosa che richiede tempo e non qualcosa che accade momento per momento e nel quale è piacevole stare.
- Sono controllato dalle circostanze. Tendiamo ad avere un focus esterno piuttosto che interno: non ci vediamo come responsabili delle nostre risposte e capaci di fare scelte indipendentemente dalla situazione in cui ci troviamo. Le sfide che affrontiamo sembrano essere un qualcosa che ci rende infelici.
Tre passi verso il cambiamento
Piuttosto che affrontare esplicitandole le fragilità di ognuno di questi punti , si può riflettere su un approccio che potrebbe essere utile per mettere la cura di sé in cima alla lista delle priorità delle persone.
Il primo passo è facile: per qualunque falsa credenza che avete e che vi impedisce di prendervi cura di voi stessi, ringraziatevi. Non é necessario discutere con te stesso in un dialogo interno delle tue convinzioni negative, è sufficiente notare ciò che sta dicendo quella parte, riconoscerlo e fare un passo indietro, lasciando che i pensieri continuino ad affollare la mente come di solito. Considera la tua mente rumorosa come una stazione radio che suona in sottofondo alla tua vita, qualcosa che è lì ma che non vale la pena ascoltare. Tu non sei la tua mente rumorosa.
Il secondo passo è un po’ più difficile. Immaginate nella vostra mente qualcuno che amate molto. Per questo, suggerirei un bambino, se possibile. Immaginate di essere soprannaturalmente in grado di aleggiare sulla vita di questo bambino e di servire da guardiano per tutto ciò che viene portato nella sua vita. Ora immaginate cosa volete che entri nella vita di quel prezioso bambino: buoni amici, cibo nutriente, sonno tranquillo, attività sane, esperienze di apprendimento arricchenti, amore, sostegno, sfide appropriate e incoraggiamento. Tutto ciò che arriva nella vita di quel bambino porta sicurezza, crescita, sviluppo, scoperta di sé, libertà e gioia. Terresti anche fuori le persone che controllano e manipolano, le persone che fanno giochi mentali e usano il bambino per soddisfare i loro bisogni. Terresti fuori i cibi malsani, i divertimenti insensati e le cose che si sentono bene solo per il momento, ma che causano danni a lungo termine. Terresti fuori le pressioni della vita che impediscono un equilibrio tra lavoro e riposo.
Ora il passo finale. Con questa immagine in mente di proteggere un bambino che ami, renditi conto che allo stesso modo tu sei il guardiano della tua vita. Che cosa stai permettendo nella tua vita? Stai permettendo che arrivino cose buone e positive che ti aiutano a crescere, a recuperare e a rinfrescarti dalle sfide che stai affrontando? Oppure fai entrare persone tossiche, cibo non nutriente, droghe, tabacco, alcol eccessivo e le aspettative degli altri di fare ed essere più di quanto puoi essere? Se è così, allora sei consapevole e sei partito bene!
Il notare ciò che sta accadendo e come stai rispondendo è il fondamento del cambiamento. Fai una scelta consapevole e non lasciare che la tua mente rumorosa gestisca la tua vita: sei tu il responsabile.
Prendersi cura di sé stessi non è una perdita di tempo
Viviamo in una società sempre più moderna e tecnologica dove restare realmente soli sembra quasi impossibile: c’è sempre qualcuno online con cui chiacchierare o qualche gruppo Whatsapp a cui mandare Gif ed emoticon.
Stare soli e saper restare nel silenzio della propria solitudine è fondamentale per recuperare le energie di una giornata a contatto con un mondo e una mente rumorosa. Può essere davvero utile riscoprire il piacere di passare del tempo con se stessi, senza averne paura. Decidere di arrivare a casa e prepararsi un buon tè e una maschera per il viso o decidere di leggere quel libro che da tanto tempo è rimasto sul comodino come soprammobile può far sentire rigenerati più di quanto non si pensi.
Il tempo è una questione estremamente personale su cui possiamo avere un certo potere, limitato, ma comunque presente, possiamo decidere di sprecarlo oppure di intervenire attivamente. Questo significa fare a se stessi un grande regalo che magari non è richiesto, ma può rivelarsi un fedele alleato quando le giornate finiscono con un carico di stress di cui faremmo tutti a meno. Possiamo quindi scegliere se portarci anche a casa quello stress magari causato da altri oppure prendere un bel respiro e concedersi il favore di fare qualcosa per se stessi. Amare gli altri a volte è molto più facile che non amare se stessi, ma si parte da dei piccoli passi per riuscire a cogliere meglio i nostri bisogni prima di portarli ad un limite.
Non aspettare domani o dopodomani per dedicarti del tempo e prenderti cura di te, il beneficio è assicurato e potrebbe risultare anche d’aiuto per affrontare al meglio le situazioni lavorative e familiari.
La cura di sé stessi è una risorsa alla portata di ognuno di noi, basta riuscire a trovare il giusto spazio da dedicarle.