“Ho difficoltà a socializzare con le persone, avrò qualche problema? Sono timido/a oppure ho delle difficoltà oggettive?” Queste sono solo alcune delle domande che si pone chi ha grosse difficoltà a socializzare, a trovare un partner o a fare nuove amicizie. Diversamente da ciò che si possa pensare non è un problema così raro.
Agatha Christie pare avesse una forte paura di parlare in pubblico, Jorge Luis Borges data la sua forte timidezza si fece sempre sostituire dall’amico Oliverio Girondo agli eventi pubblici. Entrambi questi personaggi non erano bravi a socializzare, anzi non era affatto tra le loro priorità: preferivano restare da soli nella loro quotidianità. A differenza loro chi ha difficoltà nel socializzare desidera farlo, vorrebbe possedere spiccate capacità sociali così da potersi muovere a proprio agio nei luoghi pubblici ma non riesce a farlo.
Potrebbe essere timidezza? Si ma anche no. Ovvero, non è sempre così, chi ha difficoltà a socializzare non è detto che sia timido.
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Le Cause della Difficoltà a Socializzare
Nel momento in cui una persona si domanda perché non riesca a socializzare la responsabilità potrebbe essere da attribuire alla società: spesso infatti si elogia troppo l’estroversione. Possedere un carattere molto aperto con spiccate capacità di comunicazione è considerato dalla società in modo essenzialmente positivo.
Seguire questo modo di pensare è tuttavia estremamente sbagliato: sia le persone introverse che estroverse possono godere di successo sociale. Oltretutto esistono persone estroverse caratterizzate dalla difficoltà a instaurare relazioni e a socializzare. Tengo a sottolineare questo aspetto perché la difficoltà a socializzare non è causata dall’introversione o da un carattere timido: possono sì alimentare questo problema ma non esserne l’origine.
Da dove arrivano, qual è la genesi delle regole relazionali? Per lo più dalle nostre figure primarie di riferimento: è probabile che si tendano replicare gli stili educativi che si è appresi in famiglia.
Allo stesso modo succede con la comunicazione: se i genitori non possedevano competenze linguistiche ben strutturate, o interagivano poco con i figli, è possibile che ci siano delle conseguenze per loro.
Essere in contatto con figure di riferimento poco affettive causa ripercussioni non solo sulle abilità emotive, ma anche su quelle verbali e comportamentali. Non sono rari i casi in cui alcuni bambini cresciuti in queste condizioni presentino comportamenti estroversi con non poche difficoltà nelle abilità relazionali e sociali.
Dimensione Neurologica ed Elaborazione Sensoriale
La chiave di tutto non è però soltanto l ambiente familiare: a volte le problematiche sociali possono nascere da situazioni psicologiche e/o neurologiche:
- Stress e ansia sono in grado di ostacolare le capacità a socializzare.
- Problemi afferenti ai Disturbi dello spettro autistico
Come accennato inizialmente non sono rari i casi di difficoltà di socializzazione: Agatha Christie, Albert Einstein e Jorge Luis Borges non sono che alcuni semplici esempi. La loro forte, ed evidente, timidezza li portò a scansare eventi preferendo luoghi più intimi evitando così stress e disagio. È impossibile affrontare questo argomento tralasciando uno degli aspetti fondamentali e ovvi: la semplice timidezza.
Ma da cosa nasce?
Le persone timide osservano il mondo esterno in modo molto diverso a causa della Sensibilità di elaborazione sensoriale.
Ma che cos’è esattamente?
- Le persone timide sono molto più riflessive e introspettive, questo loro aspetto li mette in grosse difficoltà nelle situazioni sociali in cui bisogna agire velocemente.
- In media necessitano di maggior tempo per reagire agli stimoli.
- Essere esposti a situazioni quali folla, stimoli nuovi e rumori causa forte disagio e stress perché non hanno il completo controllo su ciò che sta accadendo.
Tutti questi fattori suggeriscono che la timidezza non sia solo una parte del carattere, ma una vera e propria caratteristica neurologica. Nonostante questo è possibile adottare delle strategie per migliorare le proprie capacità sociali.
Superare la difficoltà a socializzare
Le nostre abilità sociali non sono definitive: tutti possiamo migliorarle. Chiunque è in grado di affinarle così da godere dell’interazione all’interno di ogni contesto. Ma da dove si può iniziare?
- Non essere troppo esigenti con sé stessi : goditi la spontaneità della conversazione senza concentrarti sulla paura di sbagliare, di non piacere o di non sapere cosa dire. Lasciati andare e non credere a tutto ciò che la mente dice.
- Rafforza le abilità sociali come la comunicazione, la gestione delle emozioni e l’assertività.
- Impara delle tecniche per gestire ansia e stress.
- Cerca il supporto delle persone di cui più ti fidi: condividendo timori e paure con loro.
In conclusione, se questa difficoltà non tende a diminuire, ma anzi si cronicizza, ostacolando così la quotidianità potrebbe sicuramente essere utile affidarsi ad uno psicoterapeuta.
Le terapie in grado di aiutare a gestire la difficoltà a socializzare sono diverse: tutto ciò che devi fare è avere il coraggio di chiedere aiuto.
FONTE: La Mente è Meravigliosa