Come Affrontare Il Disagio Psicologico Legato Alla Pandemia? Ecco Alcuni Trucchi Dalla Psicologia Dell’emergenza
Amy Nitza, direttrice dell’Institute for Disaster Mental Health dell’Università Statale di New York è un’esperta di crisi psicologiche legate a grandi e tragici avvenimenti come terremoti, maremoti o stragi. La pandemia COVID-19, dice Nitza, è diversa perché è costante e continua ad arrivare alle persone mese dopo mese, quando i loro cari si ammalano o muoiono, quando si perdono posti di lavoro e quando le azioni intraprese per evitare l’infezione – come l’isolamento dalla famiglia – causano intenso dolore emotivo e stress.
Nel mese di dicembre 2020, più di 1,6 milioni di persone in tutto il mondo sono morte a causa del Coronavirus; il dolore, la paura e le difficoltà economiche hanno colpito ogni nazione. Negli Stati Uniti i numeri sono stati travolgenti: più di 300.000 persone sono morte e circa 17 milioni sono state infettate dal virus. Di solito i disastri hanno sopravvissuti e i soccorritori,ma il COVID è così diffuso che le persone sono entrambe le cose contemporaneamente. L’inverno che stiamo vivendo sembra particolarmente buio e duro e forse la parte più dura è che nessuno sa quando la pandemia finirà o se il futuro somiglierà al passato.
Lo stress sta mettendo a dura prova la salute mentale del mondo intero
Negli U.S.A. nel mese di giugno i ricercatori del Centers for Disease Control and Prevention hanno intervistato 5.412 adulti statunitensi e hanno scoperto che il 25,5% presentava una sintomatologia ascrivibile all‘ ansia e il 24,3% aveva sintomi legati alla depressione, rispettivamente triplicati e quadruplicati a partire dal 2019.
Le conseguenze della pandemia sono più evidenti tra le persone di colore, che sono “più esposte e meno protette“, secondo il medico Camara Phyllis Jones, che studia le disuguaglianze sanitarie.
In uno studio pubblicato nel luglio 2020, i ricercatori della New York University hanno scoperto che nelle contee urbane degli Stati Uniti dove la popolazione era sostanzialmente non bianca, il tasso di mortalità COVID era quasi 10 volte superiore a quello delle contee prevalentemente bianche con lo stesso reddito mediano; tra i nativi americani, un altro gruppo meno protetto, il tasso di mortalità nella prima metà del 2020 è stato quasi il doppio di quello dei bianchi.
Ora possiamo intravedere, con l’inizio delle vaccinazioni, la fine di questa pandemia ma per arrivare lì è necessario passare attraverso altri mesi di tensioni, stress e distanziamento sociale ed affettivo. Come possiamo farlo?
Strategie per superare la pandemia
Come possiamo sopportare sempre di più l’isolamento, i morti, le tensioni economiche, la paura e l’incertezza?
Ci sono metodi che possono aiutare: gli psicologi specializzati in psicologia dell’emergenza mostrano strategie per affrontare il problema che nascono dall’esperienza e dalla scienza.
Quando le persone in situazioni devastanti possono individuare i segnali di allarme di problemi mentali, riconoscere ed esprimere il loro disagio, concentrarsi sul momento presente e sulle piccole cose che possono controllare e trovare il modo di connettersi con gli altri, possono superare i momenti più bui e mostrare capacità e risorse di recupero e resilienza.
La maggior parte di noi sarà in grado di adattarsi e di recuperare, ma per farlo dovremo essere flessibili, aperti e onesti con noi stessi e imparare a vivere le cose un giorno alla volta.
Cercare i segnali di avvertimento
Può essere difficile capire la differenza, nel bel mezzo di una crisi, tra i normali livelli di angoscia e quelli che indicano che potremmo essere a rischio di una crisi emotiva.
Alcuni segnali evidenti di un possibile scivolamento in una sintomatologia più importante includono cambiamenti nell’appetito o nel sonno che durano più di una settimana, il sentirsi più irritabili e fragili, avere più difficoltà di concentrazione del solito o non riuscire a godersi le cose che prima procuravano piacere .
È importante non affidarsi a “strumenti“ che possono dare un sollievo immediato a breve termine – come l’alcool – ma che a lungo termine possono diventare un problema ulteriore.
Lo stress non si combatte con un bicchiere di vino!
Altre cose da tenere d’occhio sono i sintomi fisici perchè spesso quando le persone lottano emotivamente il loro disagio spesso si manifesta nel corpo.
La psicologa Tracy A. Prout e i suoi colleghi della Yeshiva University, insieme ai ricercatori dell’Università di Haifa in Israele e dell’Università di Pisa in Italia, hanno intervistato 2.787 adulti in tutto il mondo sulla loro salute mentale durante la pandemia ed hanno scoperto che le persone che stavano vivendo il maggior disagio avevano anche i sintomi fisici più evidenti, come il gruppo ha riportato nello studio pubblicato nel novembre 2020 su Frontiers in Psychology.
Riconoscere e gestire i sintomi
Dietro questi segnali ci sono la solitudine, l’imprevedibilità, la paura e la privazione della pandemia e queste sono esperienze che i pazienti ospedalieri con malattie e lesioni a lungo termine conoscono fin troppo bene. Mana Ali, psicologa della riabilitazione presso il MedStar National Rehabilitation Hospital di Washington, D.C., cura le persone con lesioni del midollo spinale e paralisi; la dottoressa afferma che una delle prime cose che dice a queste persone è di riconoscere tali emozioni e di non sentirsi in colpa per averle; tendiamo a pensare che la paura e la preoccupazione siano un male e che la forza sia l’assenza di queste cose, ma non è così: puoi sentirti spaventato e impaurito e arrabbiato e risentito e allo stesso tempo essere un vincitore e resiliente.
L’atto dello scrivere i propri sentimenti, le proprie emozioni può essere una strategia utile alla gestione delle esperienze cariche emotivamente e stressanti.
Queste riflessioni sulle emozioni negative sono importanti perché aprono la porta al futuro, che nel bel mezzo di una pandemia mondiale può facilmente essere perso di vista, impegnati come siamo a combattere con il presente.
A questo proposito potrebbe essere utile cercare di individuare ciò che ti preoccupa di più in questo momento e poi di identificare gli aspetti della situazione che puoi controllare o su cui puoi fare progressi.
Questa modalità di pensiero richiede una mentalità aperta sulle cose che sei disposto a imparare e a provare, perchè se si porta avanti un pensiero rigido sarà molto difficile adattarsi a un ambiente che cambia, non importa quale sia la situazione – sia che si tratti di COVID o di qualcos’altro; bisogna essere davvero in grado di adattarsi ed essere flessibile.
L’idea è quella di pensare ai problemi come a degli ostacoli che si possono superare (almeno in parte) piuttosto che come a degli ostacoli insormontabili che non si possono superare.
Ci sono aspetti di questa pandemia che non possiamo controllare ma concentrandoci sulle cose che possiamo modificare almeno un po’ e pensando a noi stessi come resistenti e adattabili, faremo meglio.
La psicoterapia, che in questo caso può aiutare le persone a identificare, comprendere e cambiare i loro modelli di pensiero e di comportamento, può sicuramente migliorare la salute mentale.
Trovare nuovi modi per connettersi con il mondo
Ci sono ricerche che evidenziano che a seguito di eventi traumatici il modo più comune in cui gli adulti affrontavano il loro disagio era quello di entrare in contatto con amici e familiari. Il problema è che rimanere al sicuro durante questa pandemia mette a dura prova questi collegamenti perché spesso richiede una distanza fisica dai propri cari, il che significa che le persone sono costrette a rinunciare a ciò di cui hanno più bisogno emotivamente.
Lavorare per una causa significativa – anche dalla sicurezza della vostra casa – può aiutare a migliorare la salute emotiva perché quando le persone si impegnano in attività che vanno a beneficio degli altri, sentirsi più utili, connessi e pieni di speranza per il futuro.
La psicoterapia online fornisce un altro mezzo di connessione: dall’inizio della pandemia questo servizio si è ampliato moltissimo e permette di iniziare o continuare un percorso individuale nonostante le norme di distanziamento sociale in un periodo nel quale le risorse individuali di ognuno di noi sono messe a dura prova. Cercate nel mio sito tutte le info!
Prestare attenzione a sé stessi
Una delle cose più complicate del Coronavirus è legata al fatto che crea così tanta incertezza sul futuro. Per le persone è essenziale poter pianificare e fissare obiettivi, poter vivere la vita in modo organizzato. Eppure ora quelle che prima erano certezze sono diventate incognite e si rischia di non avere più punti saldi a cui tenersi.
Per poter gestire un futuro sconosciuto è utile concentrare la propria attenzione sul presente, sul qui ed ora che si può sperimentare piuttosto che su ciò che non può essere conosciuto con certezza. L’obiettivo è quello di vivere un giorno alla volta, perché non sappiamo davvero come sarà il domani.
Un modo per tenere le persone ancorate al presente è la “consapevolezza“, che si può raggiungere in vari modi, anche attraverso brevi meditazioni, body scan o l’apprendimento del training autogeno.
Se l’idea di queste pratiche ti sembra troppo lontana dal tuo modo di pensare (per ora!), è possibile essere consapevoli anche sperimentando altre modalità, come ad esempio concentrarsi sulle sensazioni che si provano mentre si eseguono azioni quotidiane come mangiare o lavarsi i denti.
Comunque ci arriviamo, la consapevolezza ci fa sentire più calmi perché rallenta la respirazione e dona una sensazione di benessere.
Non esiste un approccio unico per stare bene e l’approccio migliore per voi dipenderà dalla vostra situazione, dal vostro accesso alle risorse e dalle vostre preferenze. Bisogna fidarsi del proprio istinto e provare le strategie disponibili che si ritiene possano aiutare di più.
BIOGRAFIA:
M.W.Moyer, „You can get through this dark pandemic winter using tips from dysaster psychology“, Scientific american. 2021