I traumi dell’infanzia possono influenzare le Relazioni Adulte?
In che modo un’infanzia difficile può influenzare le relazioni tra adulti? Insicurezza, dipendenza affettiva, bassa autostima… non esiste una sola e unica risposta. A seconda della persona e del suo modo di percepire la realtà le ripercussioni di una infanzia difficile (maltrattamenti, abusi, mancanza di affetto o abbandono) possono essere molteplici.
In gran parte dei casi la conseguenza maggiore è il Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD). Tutte le nostre esperienze infantili, nessuna esclusa, sono fondamentali per un corretto sviluppo emotivo e per le basi del benessere psicologico.
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Gli Effetti di un’Infanzia Difficile sulle Relazioni Adulte
Uno studio effettuato dall’Università del Vermont, di Zurigo e dalla Virginia Commonwealth University ha evidenziato che circa il 60% dei bambini che avevano partecipato allo studio erano stati vittime di un evento traumatico.
Senza dubbio è una cifra molto alta: tuttavia bisogna considerare la grande variabilità di eventi che possono verificarsi nel corso dell’infanzia, comprendenti ad esempio episodi di bullismo, abbandono o morte di un genitore, violenza psicologica, violenze in famiglia. Lo studio evidenzia inoltre che un’infanzia difficile si ripercuote per tutto il ciclo di vita, per cui i rischi di avere difficoltà a instaurare relazioni o di soffrire di disturbi emotivi che possono esitare in patologie sono alti.
Ma in che modo l’infanzia difficile influisce sulle relazioni che si stringono in età adulta? Scopriamolo nei prossimi paragrafi.
Sviluppo dell’identità
Le basi della nostra identità si sviluppano nel corso dell’adolescenza: ovviamente si tratta di un processo evolutivo che potrà conoscere dei momenti di stasi ma che tendenzialmente non si ferma mai e prosegue anche durante l’età adulta. Nonostante questo però abbiamo bisogno di solide basi per poterci relazionare con gli altri in maniera sana ed equilibrata, come la sensazione di essere amati, di essere capaci e supportati, la sensazione di speranza e la fiducia in noi stessi e negli altri. Crescendo in un ambiente minaccioso sarà lo sviluppo cerebrale a risentirne: provare angoscia in tenera età ostacola la formazione di un’identità ottimista, forte e sicura. Tutte queste premesse renderanno ancora più difficile l’instaurarsi di rapporti importanti di qualità, perché si è in difficoltà nel capire cosa si desidera.
Senso di Vuoto
Tra le costanti più presenti nelle ripercussioni dell’infanzia difficile si trova il senso di vuoto all’interno delle relazioni. Non è raro giungere all’età adulta con la costante sensazione che qualcosa non vada, come se mancasse qualcosa di importante. Senza rendersene conto si arriva al punto di sperare che arrivi un qualcuno a riempire questo vuoto lasciato dalla propria infanzia difficile.
Il motivo per cui in questi casi è complicato instaurare rapporti soddisfacenti è proprio questo: le aspettative create sugli altri sono troppo alte e si rimane inevitabilmente frustrati e delusi. Le persone vittime di traumi infantili spesso instaurano rapporti distruttivi in età adulta: la logica di base è che pur di avere qualcuno accanto a sé sono disposti a tollerare manipolazioni, inganni e tradimenti fisici o emotivi. Si è pronti a qualsiasi cosa pur di colmare quel vuoto emotivo.
Disturbi dell’attaccamento
Tra gli effetti più comuni in una infanzia difficile si trova l’alterazione del processo di attaccamento.
Legarsi a qualcuno grazie a un attaccamento di tipo maturo, una buona autostima e senza il bisogno di limitare la libertà del prossimo è indice di esperienze di attaccamento infantile di tipo sicuro; ma se esiste un evento traumatico nel corso dell’infanzia questo processo è alterato. In gran parte dei casi emergono queste dinamiche:
- Attaccamento Ansioso: in questo caso il partner è quasi una necessità. A causa di questa dipendenza non si prova felicità ma anzi paura, di essere abbandonato e di non essere come l’altro desidera.
Attaccamento evitante: si preferisce mantenere la propria indipendenza evitando così di essere feriti nuovamente. Se si instaura una relazione sarà sempre presente l’assenza di fiducia, il non essere in grado di amare senza riserve e l’incapacità di aprirsi con il prossimo.
La creazione di un falso sé
Chi da bambino non ha mai desiderato l’approvazione e l’amore dei propri genitori? Per alcune persone seguire questi obiettivi diventa così fondamentale che se ciò non avviene in maniera naturale si finisce per creare un falso sé con l’unico traguardo di essere amati e apprezzati. Con il passare del tempo questa maschera diventa parte integrante di noi finendo così per essere utilizzata in qualsiasi situazione.
Si abbandona una parte di sé per farsi nuovi amici, per rendersi più visibili agli altri oppure per far si che il partner ci dia l’amore che i genitori non hanno dato. Questo falso può funzionare, ma non per sempre. Arriverà il giorno in cui la nostra parte autentica griderà con rabbia, tristezza, angoscia e frustrazione emergendo dalle profondità.
Conclusioni
Non è facile convivere con una persona che durante la propria infanzia ha subito un forte trauma: per poter andare avanti è necessario “guardarlo”, riconoscerlo e prendersene cura così da raggiungere il proprio benessere ed il proprio equilibrio.
Se non ci si sente in grado di superare questa sfida da soli ci si può affidare ad uno psicoterapeuta. Potrà creare con voi un percorso “su misura” per poter affrontare queste difficoltà.
FONTE: La Mente è Meravigliosa