Bullismo
Nella vita abbiamo avuto tutti a che fare, direttamente o meno, con un bullo. Crea un’atmosfera di intimidazione, fa in modo che tutti abbiano paura di lui, dà la sensazione di poter trasgredire qualsiasi regola senza preoccuparsi delle conseguenze e crea un’atmosfera per la quale le persone hanno paura di parlare e denunciare.
Ma i bulli non rivelano un lato nuovo della personalità umana: sono sempre esistiti e le persone hanno da sempre avuto a che fare con loro.
Ma qual è la psicologia evolutiva alla base del comportamento messo in atto nel bullismo, e come possiamo utilizzare gli strumenti evolutivi in nostro possesso per bloccare il comportamento del bullo sul nascere?
I bulli mostrano alcuni tratti distintivi della personalità: narcisismo, psicopatia e machiavellismo.
Utilizzando una prospettiva evolutiva per quel che riguarda il comportamento umano sappiamo che esistono molteplici vie che possono portare ad avere successo nella vita, sia nel bene che nel male. Da un lato, le persone che dimostrano gentilezza tendono ad essere apprezzate dagli altri; manifestiamo un apprezzamento speciale per gli altruisti nella nostra società, preferendoli regolarmente come partner sociali rispetto ad altri che non mostrano le stesse caratteristiche.
Ma a fianco degli altruisti esistono alcune personalità con tratti opposti che possono tendere a sfruttare la buona volontà degli altruisti, emergendo quindi approfittando delle caratteristiche positive di altri.
Negli ultimi anni, gli psicologi hanno prestato molta attenzione a un gruppo di “tratti oscuri” a cui ci riferiamo come la Triade Oscura (Jonason et al., 2013). Questi tratti sono i seguenti:
Narcisismo: la tendenza a concentrarsi eccessivamente su sé stessi;
Psicopatia: la tendenza a non mostrare alcuna preoccupazione per il benessere degli altri;
Machiavellismo: la tendenza a manipolare gli altri e a calpestare gli altri per i propri guadagni.
Questi tre tratti tendono ad essere positivamente interrelati, vale a dire che le persone che ottengono un punteggio elevato su uno di questi tratti tendono ad essere relativamente elevati anche sugli altri due.
Pensate a quello che può accadere quando ci troviamo a fronteggiare qualcuno che ha punteggi molto elevati su tutti e tre i tratti: sarebbe qualcuno che pensa di essere al centro di tutto, che si preoccupa poco degli altri e che sfrutta e manipola gli altri per ottenere la sua strada. In breve, un bullo.
Cosa dicono le ricerche sul bullismo?
Ma non bisogna preoccuparsi troppo, perché le persone nel tempo hanno sviluppato una varietà di modelli comportamentali progettati per far fronte a tutti i tipi di atteggiamenti sociali. La ricerca sulla natura delle trasgressioni all’interno delle comunità sociali ha dimostrato che quando un bullo emerge e trasgredisce contro qualcuno, la comunità stessa agisce in modo coeso per punire il bullo; tale “punizione altruistica” è, essenzialmente, una caratteristica delle nostre interazioni sociali che pone un controllo sul potere del bullo.
La ricerca ha dimostrato, inoltre, che il tipo più efficace di punizione altruistica arriva da una persona diversa dalla vittima. Vale a dire che: affinché la punizione altruistica funzioni al meglio, la persona che risponde al bullo deve essere qualcun altro che non sia la vittima stessa.
In effetti uno degli elementi centrali dell’evoluzione umana sembra essere la nostra tendenza a formare coalizioni negli sforzi per punire un trasgressore nella comunità (Bingham & Souza, 2009). In un esame straordinariamente approfondito delle origini evolutive del comportamento sociale umano, questi autori donano un forte esempio: un nodo critico nella storia evolutiva umana avvenne quando gli umani svilupparono la tendenza a formare coalizioni attraverso le linee di parentela e la capacità di lanciare rocce con grande velocità e precisione; è interessante notare che queste due caratteristiche sembravano essersi evolute all’incirca nello stesso periodo. Osservandoli insieme si può facilmente notare come queste caratteristiche hanno funzionato congiuntamente per consentire a un gruppo di individui di esercitare il potere su un individuo: questa è una parte fondamentale della storia evolutiva umana.
Naturalmente, è difficile ai giorni nostri che riuniremo i nostri amici per lanciare sassi contro qualcuno, ma sicuramente formiamo coalizioni e metaforicamente gettiamo regolarmente pietre.
Bullismo: ci sono sempre stati i bulli e probabilmente ci saranno sempre
Dal punto di vista della psicologia della personalità, i bulli possono essere pensati come individui sfruttatori, persone che mostrano i tratti distintivi della “Triade Oscura”, che non si prendono cura degli altri e li vedono come pedine nel loro stesso gioco. Mentre le persone tendono ad avere tratti variabili di queste caratteristiche della personalità, ogni tanto ci imbattiamo in qualcuno che è molto alto in ogni aspetto.
Ma ci sono delle opzioni. Per molto tempo, gli umani hanno invocato la punizione altruistica di terze parti per indebolire il potere dei bulli, formando delle coalizioni, mostrando ai bulli che c’è un potere diverso dal loro, dato dal gruppo.
Se nel tuo mondo ci sono dei bulli fai come i nostri antenati, forma una coalizione, aggregati ad altre persone per essere aiutato dalla forza del gruppo ad intraprendere azioni collettive. Essere simpatici, altruisti ed accomodanti è una cosa: essere sfruttati è un’altra!
Bibliografia:
Bingham, P. M., & Souza, J. (2009). Death from a distance and the birth of a humane universe. Lexington, KY: BookSurge Publishing.
Jonason, P. K., Kaufman, S. B., Webster, G. D, & Geher, G. (2013). What lies beneath the Dark Triad Dirty Dozen: Varied relations with the Big Five. Individual Differences Research, 11, 81-90.