IPNOSI: Attività Misteriosa o con Basi Scientifiche?
Alcune persone affermano che l’ipnosi sia solo un trucco, altri la vedono come un’attività al limite del paranormale, che misteriosamente trasforma le persone in robot senza cervello. In realtà ci sono molte ricerche neuroscientifiche che smentiscono entrambe le opinioni, ipotizzando che l’ipnosi potrebbe essere semplicemente un aspetto del normale comportamento umano.
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In cosa consiste l’ipnosi?
L’ipnosi è uno stato di trance durante il quale il focus e la concentrazione sono aumentate; è di solito effettuata con l’aiuto di un terapeuta che utilizza ripetizioni verbali ed immagini mentali.
Si tratta di una serie di procedimenti che comportano un’induzione del pensiero a fissarsi su un oggetto, o su un’immagine rilassante, seguita da alcuni suggerimenti che hanno lo scopo di produrre uno stato mentale nel quale le persone sono concentrate sulle istruzioni dell’ipnotista, distogliendo l’attenzione dal qui ed ora; i partecipanti spesso riportano che durante l’ipnosi le loro risposte ai comandi dell’ipnotista sembrano automatiche, si sentono più calmi e rilassati e sono più aperti ai suggerimenti, pur non perdendo il controllo sul proprio comportamento.
Anche se il termine deriva dal dio greco del sonno “Hypnos”, l’ipnosi non è affatto uno stato di sonno: attraverso gli studi di neuroimaging si è dimostrato che coloro che sperimentano l’ipnosi sono in realtà svegli!
Quanto sei ipnotizzabile?
La caratteristica individuale migliore per misurare il successo dell’ipnosi è il livello di “suggestione ipnotica”, che descrive quanto siamo reattivi ai suggerimenti; sappiamo che la suggestione ipnotica è qualcosa che non si modifica nel tempo, è ereditaria, e ci possono essere influenze genetiche, ma in generale la maggior parte delle persone è moderatamente sensibile all’ipnosi e proprio per questo si possono avere evidenti cambiamenti nel comportamento e nell’esperienza in risposta a suggerimenti ipnotici.
Solo una piccola percentuale di individui (10-15%) non è sensibile alla suggestione, ma l’interesse si rivolge alla percentuale di persone (10-15%) che è invece estremamente sensibile all’ipnosi, poiché le suggestioni possono essere utilizzate per controllare il dolore, per indurre allucinazioni e amnesie. Le evidenze riscontrate dalle analisi delle immagini cerebrali dimostrano che queste persone non stanno semplicemente fingendo o immaginando queste risposte.
Le ricerche evidenziano che queste persone presentano delle differenze nel funzionamento e nella connettività della corteccia prefrontale, porzione di corteccia cerebrale del lobo frontale, regione cerebrale che svolge un ruolo fondamentale per molte funzioni psicologiche. Queste funzioni includono la pianificazione dei comportamenti complessi e di livello superiore, che vanno dalle azioni volontarie alla programmazione motoria fino ad arrivare all’apprendimento di concetti e strategie, oltre che influire sulla motivazione emotiva e cognitiva. Queste differenze neuro-cognitive possono spiegare le motivazioni per cui coloro che sono altamente suggestionabili rispondono alle suggestioni: potrebbero essere meno consapevoli delle intenzioni che sono alla base delle loro risposte.
Ad esempio, se la suggestione riguarda la soppressione del dolore, possono non provare dolore ma senza essere consapevoli della loro intenzione di non provarlo; questa evidenza potrebbe anche spiegare la sensazione di esperienze al di fuori del proprio controllo.
L’ipnosi clinica è utilizzata da professionisti formati in medicina, psicologia, infermieristica, odontoiatria, e negli ultimi anni stanno aumentando le ricerche scientifiche che evidenziano i benefici dell’ipnosi anche in ambito medico, sottolineandone ad esempio l’efficacia nel trattamento del dolore cronico e nella riduzione di stress ed ansia prima di un intervento chirurgico. Ci sono evidenze che sottolineano la sua efficacia per:
controllo del dolore;
modifiche comportamentali: è stata utilizzata nel trattamento dell’insonnia, del fumo, delle fobie.
Gli effetti dell’ipnosi possono sembrare incredibili, ma in realtà sono risposte molto simili all’effetto placebo, grazie al quale un farmaco senza capacità terapeutiche produce comunque un effetto di cura solo perché si crede al fatto che funzionerà.
BIBLIOGRAFIA
“Hypnosis and top-down regulation of consciousness”, Terhune D., Cleeremans A., Raz A., Lynn s. in Neuroscience & Biobehavioral Rewiews
“Can Hypnosis be used as a medical treatment?” Rettner R.