La Parola Depressione è Usata per Descrivere una Costellazione di Sintomi, ed è Entrata Ormai nel Vocabolario Comune
Ma la depressione clinicamente significativa è diversa dal sentirsi giù o tristi in qualche momento della propria vita, si riferisce a sintomi che hanno raggiunto una specifica gravità e possono essere diagnosticati come depressione.
Ad esempio, al fine di soddisfare i criteri per la depressione il livello di sofferenza dell’individuo deve compromettere il funzionamento quotidiano. Significa non riuscire più ad andare a lavorare senza sforzi enormi, non essere più in grado di accompagnare i propri figli a scuola, o godersi un pranzo tra amici; non è paragonabile al sentirsi giù di morale o semplicemente sentirsi tristi.
Ma allora quando è un disturbo dell’umore clinicamente significativo?
I criteri per i disturbo dell’umore e la loro rilevanza clinica sono stabiliti dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM). Ogni pochi anni, il DSM viene aggiornato e talvolta i criteri per la depressione cambiano leggermente.
Il DSM-III aveva una vasta gamma di criteri diagnostici per la malattia mentale. Poi, nel 2000, il DSM-IV ha aggiunto “disagio clinicamente significativo e compromissione” ai criteri diagnostici per tutti i disturbi mentali.
Aggiungendo la dicitura “disagio clinicamente significativo e compromissione”, il team di professionisti che contribuiscono al DSM ha cercato di restringere la diagnosi dei vari disturbi mentali a persone che non mostrano solo sintomi, ma per le quali i cui sintomi stanno creando un serio problema nella vita quotidiana.
Nella versione più recente del DSM, il DSM-5 che è stato pubblicato nel 2013, i professionisti hanno portato i criteri diagnostici ad un ulteriore passo avanti aggiungendo diverse “misure” di gravità, così da poter mettere a punto al meglio i criteri diagnostici e collegarli al trattamento e ai risultati.
Tristezza vs depressione clinicamente significativa
A volte tutti si sentono giù e i periodi di tristezza possono essere normali nella vita delle persone. Ma chi soffre di depressione clinicamente significativa combatte contro una tristezza continua, sente che l’interesse per le attività della propria vita si allontana sempre di più, e sperimenta molti altri sintomi che possono essere più o meno evidenti nella misura in cui le persone si sforzano di lottare per mantenere un “funzionamento” normale.
Quindi qualcuno che è triste continua a svolgere il proprio lavoro senza problemi, oppure coloro che pur non sentendosi al meglio di sé sono in grado di partecipare ad un evento sociale è probabile che siano solo in un periodo down della propria vita.
Ma, una persona che perde le lezioni all’università perché non riesce ad alzarsi dal letto o chi sta magari rischiando di perdere il lavoro perché non riesce a concentrarsi, può invece manifestare i sintomi di una depressione clinicamente significativa.
I sintomi della depressione sono persistenti: un individuo che si sente giù per un pomeriggio o un paio di giorni non soddisfa il criterio diagnostico se dopo un periodo di tempo limitato i sintomi si risolvono. Se, tuttavia, i sintomi persistono per due settimane o più e rappresentano un cambiamento significativo rispetto al funzionamento precedente allora possono portare alla diagnosi.
Distinguere il dolore dalla depressione maggiore può essere difficile a volte poiché sebbene siano distinti l’uno dall’altro, possono coesistere; a seguito di una grave perdita è prevedibile che un individuo possa sperimentare una tristezza travolgente ed accusare molti dei sintomi della depressione clinica. Con il tempo, tuttavia, i sintomi dovrebbero migliorare; se non migliorano allora può essere diagnosticata una depressione clinicamente significativa.
Una persona i cui sintomi non sono clinicamente significativi può certamente provare sofferenza, ma la tristezza può risolversi da sola nel tempo o con il sostegno degli amici e della famiglia, o con l’aiuto di risorse interne.
Prevalenza della depressione
La depressione non è un segno di debolezza: chiunque può sperimentarla in qualsiasi fase della propria vita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che 300 milioni di persone in tutto il mondo soffrano di depressione, e circa il 6,7% degli adulti negli Stati Uniti ha avuto un episodio depressivo maggiore ad un certo punto nell’ultimo anno.
Si stima inoltre che 3,1 milioni di bambini di età compresa tra 12 e 17 anni negli Stati Uniti abbiano avuto almeno un episodio depressivo maggiore nell’ultimo anno.
Tipi di depressione clinicamente significativa
Esistono diverse tipologie di depressione che possono variare nella durata, nei tempi, nelle cause presunte o possono comportare diversi tipi di sintomi.
Ecco alcuni dei tipi più comuni che sono classificati nel DSM-5 come “disturbi depressivi”.
Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, che viene diagnosticato nei bambini e comporta irritazione, collera e irritabilità.
Il disturbo depressivo maggiore, che richiede un periodo di due settimane di intensa tristezza o perdita di interesse in quasi tutte le attività, oltre a molti altri sintomi di depressione.
Il disturbo depressivo persistente, che è cronico e può durare per due o più anni
Disturbo disforico premestruale, che comporta sintomi depressivi che iniziano poco prima dell’inizio delle mestruazioni nella maggior parte dei cicli mestruali.
In ogni caso l’ideale sarebbe come sempre non cadere vittima delle autodiagnosi ottenute tramite il facile accesso ai criteri diagnostici via web, ma consultare uno psicologo psicoterapeuta che possa dare un significato ai sintomi che provate, senza etichettare un disturbo ma cercando di trovarne la giusta chiave di lettura che porterà alla risoluzione dei sintomi stessi.
BIBLIOGRAFIA
Depression and other common mental disorders: global heath estimates. Genova: WHO 2017
Mojtabai R., Olfson M., Han B., National trends in the prevlence and treatment of depression in adolescents and young adults; Pediatrics 2016
DiMaria L., Clinically significant depression overwiew, 2019