Smartphone: Epidemia di Ansia
Nel giugno del 2017 un articolo del New York Times, “An Ansious Nation” ha raccontato come nella nostra società apparentemente la diagnosi di ansia rivaleggia con quella della depressione come primato delle patologie.
“L’ansia sta iniziando a sembrare anche una condizione sociologica: un’esperienza culturale condivisa che si nutre di grafica CNN allarmistica e metastatizza attraverso i social media”.
L’autore dell’articolo, Alex Williams, fornisce alcune statistiche seriamente preoccupanti tra le quali spicca fatto che nei campus universitari statunitensi i disturbi d’ansia sono oramai più comuni della depressione, che è sempre stata la principale malattia mentale tra gli studenti universitari.
Peggio ancora, il National Institute of Mental Health riferisce che il 38% delle adolescenti di sesso femminile e il 26% degli adolescenti maschi ha un disturbo d’ansia.
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I Nostri Smartphone Potrebbero Essere la Causa Principale
Una spiegazione per il picco di ansia tra adolescenti e giovani adulti si potrebbe forse trovare in un altro articolo del Times dello stesso giorno (“Texting With Boys”), nel quale l’autrice Kaitlyn Greenidge ha discusso di come reagiamo con ansia e apprensione mentre guardiamo il nostro telefono durante una conversazione di whatsapp, attendendo che l’altra persona risponda al nostro messaggi. Si può stare minuti interi a fissare lo schermo del telefono con stati d’animo che vacillano dall’anticipazione alla tristezza alla rabbia. Ed è del tutto possibile che la persona non stia scrivendo ma in realtà abbia semplicemente lasciato il cursore nella casella di testo. Frustrante oltre ogni immaginazione!
Quindi chi diventa più ansioso a causa dell’uso della tecnologia?
In uno studio pubblicato nel 2014, la dottoressa Nancy Cheever e il laboratorio del Dott. Rosen (2014, 2017) hanno condotto un esperimento per vedere cosa sarebbe successo se avessero privato gli studenti universitari della possibilità di accedere ai loro smartphone e indotto uno stato di noia in cui non era permesso loro di fare nulla.
Sembra stressante, giusto? Per alcuni lo era mentre per altri no. Si è notato che le persone che sembravano rispondere con meno sintomi rilevatori di stress e ansia erano proprio le persone che utilizzavano meno il telefono.
Ricerche recenti hanno dimostrato anche l’impatto di avere una conversazione con qualcuno quando il telefono di una terza persona viene collocato nelle vicinanze.
In uno studio i partecipanti hanno completato i puzzle mentre lo sperimentatore ha fatto una telefonata sul loro telefono (mentre era seduto su un tavolo dietro di loro) per un gruppo, mentre l’altro gruppo non ha ricevuto nessuna telefonata; coloro che hanno ricevuto una telefonata alla quale non hanno potuto rispondere hanno mostrato un aumento dell’ansia e una riduzione delle prestazioni dei puzzle rispetto al gruppo senza interruzioni.
Un altro studio ha indicato che anche la “semplice presenza” del proprio telefono portava a prestazioni ridotte su tutti i compiti, tranne quelli più facili.
Il ricercatore L.Rosen (2016), in uno studio sull’impatto del telefono sui problemi del sonno tra gli studenti universitari, ha scoperto che una particolare forma di ansia prevedeva un uso maggiore degli smartphone, una preferenza per il multitasking e più risvegli notturni per controllare un telefono che, a sua volta, ha portato a problemi di sonno.
In un altro studio che mirava a prevedere le prestazioni degli studenti in un corso di istruzione generale della scuola superiore si è notato un collegamento tra l’utilizzo quotidiano dello smartphone con una minore attenzione durante lo studio e una mancanza di “metacognizione” digitale (ovvero saper come controllare il focus attentivo durante la lezione e non essere distratto dalla tecnologia); questo ha portato a sua volta a dei voti mediocri.
Gli smartphone sembra che abbiano un effetto deleterio sul nostro funzionamento mentale ed emotivo
Le persone che li usano molto (ovvero la maggior parte di noi) non sembrano riuscire a stare lontani da loro e le evidenze delle ricerche riferiscono che una delle cause principali è l’ansia.
Esistono alcune modalità ansiose che ci spingono a controllare costantemente il nostro telefono; in un altro studio degli studenti hanno installato un’applicazione sul proprio device che monitorava l’utilizzo dello smartphone: gli adolescenti in media hanno sbloccato ed utilizzato il telefono 60 volte al giorno per un totale di 220 minuti, ovvero quasi tre ore!
Se i disturbi d’ansia aumentano negli adolescenti, forse questo è dovuto all’uso incessante degli smartphone in generale e all’uso specifico degli stessi per scopi di comunicazione.
Il nostro smartphone è un dispositivo meraviglioso che ci regala una potenza maggiore di molti computer e ci permette di avere tutto ciò di cui necessitiamo con noi per tutto il giorno, ma qual è il prezzo che paghiamo per tutto questo? E quanto ne siamo consapevoli?
Bibliografia:
Cheever, N.A., Rosen, L.D., Carrier, L.M., & Chavez, A. (2014). Out of sight is not out of mind: The impact of restricting wireless mobile device use on anxiety levels among low, moderate and high users. Computers in Human Behavior, 37, 290-297.
Rosen, L. D., Carrier, L. M., Miller, A., Rokkum, J., & Ruiz, A. (2016). Sleeping With Technology: Cognitive, Affective and Technology Usage Predictors of Sleep Problems Among College Students. Sleep Health: Journal of the National Sleep Foundation, 2, 49-56.
Rosen, L. D., Carrier, L. M., Pedroza, J. A., Elias, S., O’Brien, K. M., Lozano, J., Kim, K., Cheever, N. A., Bentley, J., & Ruiz, A. (accepted for publication). The Role of Executive Function and Technological Anxiety (FOMO) in College Course Performance as Mediated by Technology Usage and Multitasking Habits, Psicologia Educativa (The Spanish Journal of Educational Psychology).