Sei una Persona che Cerca Attenzione Pubblicando Giornalmente Selfie su Facebook o Instagram? Il tuo Status Sociale Migliora Attraverso la Quantità di Likes che Ricevi per i tuoi Selfie? Quando ti Scatti una Foto il tuo Stato d’Animo Cambia?
Se la risposta è affermativa per qualcuna di queste domande allora questo articolo fa per te! È possibile che l’ossessione per il selfie e la successiva condivisione sfrenata possano essere indicatori di una bassa autostima, oppure è un tentativo di aumentare il livello di intimità con i propri “amici” social?
Ma cominciamo con un po’ di terminologia: la parola “selfie” descrive l’atto di scattare una foto a se stessi e quindi di condividere la foto sui social media; nello specifico, può essere definito come scattare una fotografia di se stessi possibilmente con una fotocamera per smartphone spesso tenuta a debita distanza per poter fotografare il meglio possibile una persona. Inoltre, la fotografia può includere anche altre persone e a volte può essere scattata con la fotocamera puntata verso uno specchio.
Uno studio interessante di Janarthanan Balakrishnan della Thiagarajar School of Management, in India, e Mark Griffiths della Nottingham Trent University nel Regno Unito, ha cercato di sviluppare una scala per misurare quali sono le motivazioni che spingono le persone a scattare i selfie e per identificare come queste motivazioni differiscono tra le persone.
Inizialmente gli studiosi hanno impiegato diversi focus group di studenti dai quali hanno generato 20 affermazioni da utilizzare nella loro scala di comportamento del “selfista”. I ricercatori hanno poi somministrato la scala a 400 intervistati al fine di determinare le possibili motivazioni che possono portare a scattare e successivamente postare i selfie.
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Le motivazioni sulle quali sono stati misurati sono le seguenti:
Scattare selfie per ricercare attenzione
Scattare e pubblicare selfie può essere un modo per sentirsi più popolari; i social media sono una delle modalità comunemente utilizzate attualmente per attirare l’attenzione avendo a disposizione un vasto pubblico e la ricerca di attenzione può essere uno dei motivi principali per cui le persone scattano selfie e utilizzano i social media.
Scattare selfie modifica l’umore
È stata descritta da Griffiths (2005) come un’esperienza che fa sentire meglio qualcuno e che può assumere le caratteristiche di una dipendenza: scattare un selfie è uno dei modi con cui le persone possono migliorare il proprio umore, e questo non fa altro che rafforzare questo comportamento.
Fiducia in se stessi
I selfie che possono aumentare la fiducia in se stessi di coloro che si impegnano in questo comportamento; inoltre è possibile modificare e migliorare i selfie prima di pubblicarli sui social media, il che significa che le persone possono ottenere una foto più vicina al loro sé ideale dalla modifica della fotografia (può diventare anche un modo di prendersi cura della propria immagine, ed indirettamente prendersi cura di sé?).
I selfie creano competizione sociale
L’autoscatto come modo per aumentare il proprio status sociale, o il postare autoscatti per ottenere il piacere derivante dall’approvazione degli altri espressa nei social media.
Conformità soggettiva
Si riferisce alla tendenza di un individuo ad imitare ciò che fanno gli altri. Le piattaforme dei social media consentono agli utenti di creare gruppi diversi e provare un senso di appartenenza a un particolare gruppo con caratteristiche che sentono come proprie o affini a sé; esiste la possibilità che gli autori di selfie adottino determinate regole nello scattare la foto per raggiungere un maggior livello di accettazione sociale.
Miglioramento ambientale
Il miglioramento ambientale significa ipotizzare che le persone siano in grado di esprimersi più liberamente attraverso i selfie, che possono essere scattati anche come ricordi di momenti
particolari della propria vita
In termini quantitativi 223 partecipanti allo studio hanno riferito di aver scattato un numero compreso tra 1 e 4 selfie al giorno, 141 hanno scattato tra i 5 e gli 8 selfie al giorno e 36 persone più di 8 selfie al giorno
Come quantità di post pubblicati, 136 partecipanti hanno dichiarato di non aver pubblicato nessuno al giorno, 162 postati da una a tre volte al giorno e 102 postati più di tre volte al giorno.
Da questi dati i ricercatori hanno creato tre categorie di “selfisti”
Borderline: scatta un selfie fino a tre volte al giorno, ma non lo pubblica sui social media.
Acuto: scatta un selfie almeno tre volte al giorno e li pubblica tutti sui social media.
Cronico: ha il desiderio di scattare selfie tutto il giorno e li posta sui social media almeno sei volte al giorno.
Le motivazioni rilevate sono risultate essere differenti per ognuno di questi gruppi:
Il gruppo cronico aveva punteggi più alti rispetto a ciascuno degli altri due gruppi per ricerca di attenzione, competizione sociale e miglioramento ambientale, il che significa che questi fattori erano ciò che motivava il gruppo a scattare e pubblicare autoscatti.
Il gruppo etichettato come borderline (scatta i selfie ma non necessariamente li pubblica) aveva punteggi più alti per autostima e modificazione dell’umore. Pertanto, ciò che ha spinto questo gruppo a fare selfie è stato positivo per se stessi, per migliorare il loro stato d’animo.
Per il gruppo acuto (tre selfie al giorno e post sui social media) la conformità soggettiva era la motivazione principale.
È davvero “selfite”?
La “selfite” è un nuovo costrutto che richiede un’ulteriore conferma in termini di relazione con altri fattori di dipendenza e costrizione; potremmo inizialmente considerare la necessità di farsi delle fotografie con queste modalità come un’attività leggermente disfunzionale o strana, forse indicativa di tratti di comportamento narcisistico. Tuttavia, la maggior parte dei selfie assume la veste di un normale passatempo ricreativo e una parte del nostro modo di utilizzare i social media, con la modifica e il perfezionamento delle foto prima di postare su varie piattaforme di social media.
Quindi è un comportamento disfunzionale e strano o semplicemente normale nell’era dei social media?
Bibliografia:
Balakrishnan, J. & Griffiths, M. J. (2017). ‘An Exploratory Study of ‘Selfitis’ and the Development of the Selfitis Behavior Scale.’ International Journal of Mental Health Addiction.
Griffiths, M. (2005). ‘A ‘components’ model of addiction within a biopsychosocial framework.’ Journal of Substance Use, 10 (4), 191–197.